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ASI e GETA Pesca

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2011 14:42
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Città: CODIGORO
Età: 37
Web Master FF
Presidente dell'FF
05/01/2011 14:42


Testo di Gianluca Milillo
Caro Umbe,
perdona il mio ritardo nel risponderti, ma come è intuibile avendo fatto della mia professione e del mio “stile di vita” la tutela degli ecosistemi acquatici, ed essendo l’intero territorio nazionale vittima di continue, assurde, e drammatiche criticità segnalate dai pescatori responsabili, il tempo per visitare forum per me è sempre più limitato.
A questo aggiungi anche quest’ultimo ambizioso e determinante progetto in corsa (L’ASI Pesca) e comprenderai che il mio tempo si riduce in modo inverosimile.

Prima di risponderti, sono necessarie una serie di premesse chiarificatorie, che ritengo doverose e necessarie.
Molti mi hanno fatto notare, riferendosi al tuo post, un aspetto: i miei nr di utenza mobile sono reperibili in rete alla voce contatti del Getapesca (www.studiogeta.it) cosi come i miei recapiti email. Quotidianamente ricevo decine di telefonate da persone che non conosco che pongono quesiti come i tuoi, richieste di chiarimenti, approfondimenti e spiegazioni, oltre alle numerosissime email. Così in molti (che evidentemente non ti conoscono e non apprezzano la tua purezza morale) pensano che porre simili domande in “pubblico” sia mirato solo a strumentalizzare le risposte, a generare dubbi incostruttivi e proteggere altari di categoria.
In parole povere instillare dubbi e perplessità che prescindono dalle risposte, solo per difendere una bandiera: ho rassicurato chiunque mi abbia sollevato la questione dicendogli che ritengo impossibile che un pescatore del tuo spessore morale si presti a simili perversi giochetti, che difenda un “partito” e non l’ambiente. Per quanto ne so io tu non ti piegheresti mai a simili bassezze, ma poni quesiti in nome di personali e legittimi interrogativi.

Altro aspetto da chiarire in premessa è che io non ho più a che fare in modo diretto con il GSI, ma la mia prossimità è solo funzionale. Non ne sono più il Presidente, non faccio più parte neanche del Consiglio, quindi non ho più titolo per parlare a nome suo. Il GSI ha scelto di utilizzare Geta ed ASI come strumenti per esprimere la sua progettualità e i suoi diritti democratici, io invece ho dovuto (necessariamente) per poter occuparmi di pesca a 360°, di gestione e di ecosistemi acquatici, “sganciarmi” e traslarmi in una realtà super partes, nuova e più grande…

Torniamo a noi.

che rapporto esiste o esitera tra asi pesca di cui sei responsabile e geta pesca?
asi pesca e i circoli asi pesca sarebbeero costretti ad usufruire di geta pesca come studio consulenze?
isoci della asi pesca dovrebbero iscriverssi a geta pesca per forza come (se sbaglio correggimi) con il gruppo siluro italia?

Nulla di tutto questo: ti spiego.

Il Geta Pesca non ha fini di lucro quindi non genera “denaro” accumulabile o come compenso: il fondo generato viene investito totalmente in progetti richiesti dai pescatori stessi che vi aderiscono.
Le quote dell’iscrizione all’ASI Pesca vanno all’ASI e all’associazione che si affilia: come qualsiasi altra associazione sportiva o ambientalista in Italia le quote di affiliazione vanno centralizzate, mentre il surplus lo gestisce l’associazione stessa.
Non c’è nessuna forma quindi di remunerazione nei confronti ne di Geta Pesca ne dei delegati ASI Pesca.
Nessuno quindi è obbligato ad utilizzare nulla che non voglia: Geta Pesca si mette solo “a disposizione” essendo uno strumento dedicato e a bassissimo costo essendo no profit….
L’esempio più vicino Umbe, a questo concetto sono “le catene da neve”: se abito a Palermo e posseggo un automobile, non ne avrò mai bisogno quindi non ne usufruirò, se abito in Trentino invece ne avrò bisogno quattro mesi l’anno.
Inoltre nessuno ti obbliga a scegliere “la marca” delle catene anche quando sono obbligatorie.
Puoi anche percorrere una strada senza catene, ma sarebbe difficile e pericoloso, di contro usandole ti sarà più facile arrivare alla meta.
Il Geta Pesca è così: puoi vivere in un “oasi” scevra da ogni tipo di problematica, quindi non ne avrai mai bisogno, o vivere la tua passione in un luogo dove invece un intervento tecnico/ambientale sarebbe determinante.
Nessuno obbliga nessuno a utilizzare degli strumenti o di “costruirsene di propri”, purchè siano orientati a risultati concreti, siano legali e di facile utilizzo: nessun circolo ASI Pesca ha quindi l’obbligo di utilizzare il Geta Pesca come strumento tecnico, ma sa che se ne avrà bisogno lui c’è ed pronto.
Se io sono all’interno di entrambi gli strumenti (gratis…) dovrebbe solo darti la misura di quanto impegno ci stia mettendo in questo progetto.
Il GSI (che citi) ha scelto di farsi rappresentare da entrambi, in quanto “nella neve” ci vivono 365 giorni l’anno e credono che l’unione tra uno strumento di politica gestionale democratica ed uno tecnico possa garantirgli il livello di evoluzione responsabile a cui aspirano: hanno scelto in totale autonomia.

Siamo in un momento epocale per la storia della Pesca Sportiva Italiana. In un era in cui, un netto ricambio generazionale coincide con un fenomeno di globalizzazione, che unisce di fatto tutte le nuove realtà di pesca sportiva responsabili che ambiscono a formare il mondo della pesca sportiva di domani.
In questo nuova epoca, la veloce e non più occultabile comunicazione, solca la linea da percorrere per chi vorrà essere protagonista delle scelte per il futuro. Futuro, dal quale non può essere esclusa la gestione della pesca sportiva, e alla quale, molti di noi si sentono in obbligo morale, per se stessi, per rispetto per il prossimo e per le generazioni future, di portare il proprio contributo.
I tempi che ci hanno portato ad oggi, hanno visto le sorti di oltre due milioni di pescatori sportivi decise a tavolino, da amministrazioni lontane dagli ambienti acquatici, condizionate da organizzazioni che spesso hanno portato il proprio interesse di parte o privato e non quello dell’intera comunità.

Per questo i dubbi, le paure, le superstizioni, i pregiudizi e i campanilismi che da sempre hanno diviso il nostro panorama vanno abbattuti, nella consapevolezza che è verso l’ambiente e la gestione il debito maggiore che abbiamo.

Ti dico questo perché: quando tu dici che io “insulto CFI” dici una grande bugia. Io comunico e lavoro da anni con Agostino Zurma, ci lega una reciproca stima, professionale e d’amicizia, l’ho sempre reso partecipe di ogni evoluzione, l’ho coinvolto intellettualmente in ogni nuovo progetto e sono stato sempre celere e pronto a fornirgli ogni elemento progettuale e tecnico utile ai suoi (vostri) progetti. Qual è il problema? Quello vero? Che da tecnico e da pescatore ho trovato delle incongruenze in alcuni progetti di CFI e li ho esposti, in un ottica di condivisione e nell’interesse comune. Questo alcuni lo hanno interpretato come un attacco.
In realtà non è così: se io “disprezzassi” CFI come dici, mi sarei limitato ad ignorarlo, come faccio con tante altre blasonate sigle…
Invece no, proprio perché non sono indifferente ad un amico e ad un associazione con cui abbiamo condiviso insieme molte importanti battaglie, mi sono “permesso” di far notare degli errori: ed è finito il mondo! “Il Basco odia CFI”…
A questo aggiungi la mia “ex militanza” in GSI (mai riusciti a colmare lo strappo GSI/CFI) ed il gioco è fatto: divisione aldilà dei contenuti…
Ed è così che esiste più un'unica verità, quella di pochi che decidono le sorti di tutti, mentre ogni singolo individuo ha il dovere di essere corresponsabile e ha il diritto di poter esporre le proprie ragioni.

Era quindi necessario ricominciare da capo: nell’interesse di tutti e dell’ambiente.

Comprendi ora perché ASI settore Pesca Sportiva, nasce da un gruppo di Uomini che non accettano più lo stato dei fatti, che vogliono reagire, ed invitano a farne parte tutti coloro, e sono la maggioranza, che non si riconoscono in quelle strutture, che con le proprie scelte hanno generato lo stato di degrado e di abbandono, misurabile nel sensibile sconforto di molti, portando il peso della propria voce nei punti nevralgici, dove si decidono i parametri e le modalità che determinano lo svolgersi della propria passione.
ASI Settore Pesca Sportiva, intende portare il proprio contributo alla protezione ambientale, accompagnando e rispettando la natura nella sua naturale evoluzione, invitando i propri iscritti e simpatizzanti, attraverso la loro naturale presenza sul territorio ittico, a creare una sorta di presidio dissuasivo nei confronti di chi intende l’ambiente, una risorsa senza voce, da sfruttare per esigenze personali e private.

Dobbiamo porci l’obiettivo di considerare con responsabilità, tutte le discipline di pesca sportiva, dignitose e meritevoli di pari opportunità e nessuna con il privilegio di poter essere praticata prevaricando sul diritto altrui.
Ma soprattutto ASI settore Pesca, non intende sostituire altre associazioni o movimenti, ma si offre di essere complementare e di sostegno a tutte quelle strutture che ne condividano le finalità. Si propone pertanto, come movimento unito in un'unica Alleanza Sportiva Italiana, dove il singolo pescatore diventa protagonista, nelle misura dell’impegno che egli vorrà portare come proprio contributo e si mette a disposizione come interlocutore, di tutte le strutture associativo istituzionali già esistenti, per un confronto serio, responsabile e costruttivo, al fine di trovare soluzioni comuni, per una migliore gestione della Pesca Sportiva Nazionale, per il presente e per gli anni a venire.
Un simile lavoro non puoi ridurlo a “ma poi devo per forza iscrivermi al Geta pesca come fa il GSI?”

Mi rendo conto solo ora, nell’impeto dei dubbi mai chiariti, quanto ho scritto….
Chiedo scusa della lungaggine del post (che credo che solo pochissimi leggeranno in toto), e spero Umbe di aver risposto in modo esauriente ai tuoi quesiti.
Detto tra noi (paradossale ma vero) io “odio comunicare via forum” e spero di poterci incontrare un giorno, di comunicare in modo umano, di confrontarci osservandoci reciprocamente: solo così sono certo che percepirai che l’unico vero obbiettivo che ho è comune al tuo.

Con affetto e stima, Gianluca.


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